L’economia circolare è un’economia capace di autorigenerarsi e procedere all’infinito con risorse finite: condividendo questi principi anche noi a CEGPoint partecipiamo alla realizzazione di questa logica economica sperimentando e promuovendo iniziative in quella che ci piace chiamare “ECONOMIA CIRCOLARE SOCIALE”.
L’economia circolare è un’economia capace di autorigenerarsi e procedere all’infinito con risorse finite. Un sistema in cui non esistono rifiuti: solo flussi di materiali biologici, che possono essere riassorbiti dalla biosfera e di materiali tecnici da rivalorizzare, cioè trasformare in nuovi oggetti utili.
Secondo la definizione dell’Europarlamento:
“L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riuso, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.”
Si chiama circolare perché funziona per cicli, come la natura. Negli ecosistemi, dalla terra crescono piante che nutrono animali che quando muoiono si decompongono e nutrono la terra, in cui nasceranno nuove piante. Allo stesso modo in un’economia circolare gli oggetti che si rompono vengono aggiustati. E quando non è più possibile aggiustarli diventano materie prime seconde per nuovi oggetti.
Questo implica un’attenta progettazione: per allungare il più possibile il ciclo di vita dei beni e per facilitarne prima di tutto la riparazione, poi la separazione nei componenti e infine nei materiali. Si produce col minor impatto possibile sull’ambiente, quindi usando fonti energetiche rinnovabili. Infatti la vera rivoluzione circolare è sviluppare i sistemi di riuso.
Fonte: italiachecambia.org
Condividendo questi principi anche noi a CEGPoint partecipiamo nel nostro piccolo alla realizzazione di questa logica economica sperimentando e promuovendo iniziative in quella che ci piace chiamare
“ECONOMIA CIRCOLARE SOCIALE”
Progetti di sostegno, cura, partecipazione attiva, condivisione e collaborazione con enti, aziende e privati:

LABORATORI (yoga, pilates, ludico-creativi): ad enti o associazioni che affittano la sala chiediamo di riservare dei posti gratuiti per i nostri ragazzi o le nostre famiglie
